Colonia XXVIII Ottobre, Cattolica (Rimini), 1942
La Colonia Le Navi, in origine Colonia XXVIII Ottobre per i Figli di Italiani all'Estero, fu costruita su progetto dell'architetto Clemente Busiri Vici. Il complesso fu inaugurato il 28 giugno del 1934 ed in seguito ampliato, portando il numero di edifici da 8 a 15 entro l'anno successivo. L'insolito insieme di edifici, unico esempio a padiglioni isolati della riviera adriatica, vuole riprodurre l'immagine di una flotta di navi in formazione attorno all'ammiraglia. Si tratta di un'architettura di forte valore metaforico che denota, nel riferimento al mito aerodinamico della macchina in movimento, un'ispirazione di matrice futurista, e che colpisce per l'uso espressionista del cemento armato.
Il complesso era costituito da quattro dormitori di forma allungata, disposti simmetricamente a ventaglio verso il mare, ai lati del fabbricato principale, adibito a refettorio, servizi, uffici e alloggi del personale, collegato da un passaggio soprelevato ad un altro corpo di fabbrica allungato retrostante. La colonia si estendeva verso sud ovest, occupando un'area molto vasta in direzione opposta al mare, con altri fabbricati accessori, disposti in modo simmetrico rispetto al medesimo asse centrale. Al di là del riferimento navale il complesso riunisce in realtà differenti tipi edilizi, che nel caso dei dormitori rimandano più all'immagine della littorina, riprodotta con precisione nel disegno dei prospetti e della testata semicircolare, o all'aereo, per la distribuzione in pianta. Il parallelo con l'ammiraglia è invece più stingente per il fabbricato principale, dotato di un corpo soprelevato simile ad una torretta di comando, di oblò e ringhiere di gusto navale, e affacciato sul mare con un prospetto a punta come la chiglia di una nave, forato da grandi finestroni che mettono in comunicazione il refettorio con l'esterno. La colonia Le Navi è frutto di una sperimentazione formale stimolata dalla tipologia architettonica che non aveva precedenti cui fare riferimento, dedicata allo svago dei più giovani e inserita in un'area priva di qualunque preesistenza con cui confrontarsi. Tale estrema libertà inventiva in effetti comportò tutta una serie di problemi funzionali: mancavano per esempio un grande spazio comune coperto per le attività e i passaggi coperti tra un edificio e l'altro per i giorni di maltempo. Del complesso, attualmente adibito a parco tematico dedicato al mondo marino, si sono conservati l'edificio principale e il gruppo di fabbricati a ovest dell'asse centrale. |
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