lunedì 16 agosto 2010

Saluti da Rovegno

Colonia montana di Rovegno (Genova), 19??


La costruzione della Colonia di Rovegno si può inquadrare nell'ambito di un ben più ampio progetto a livello nazionale, che vide solo in Liguria l'edificazione di altre quattro strutture simili a Savignone nel 1932, a Montemaggio nel 1937, a Chiavari nel 1935 e a Santo Stefano d'Aveto nel 1939. Le opere erano finanziate dal Partito nazionale fascista e facevano parte della campagna governativa per il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie della popolazione, con un particolare riguardo ai giovani e alla prevenzione e cura della tubercolosi.
La Colonia di Rovegno fu progettata e realizzata dall'ingegnere Camillo Nardi Greco tra il 1933 e il 1934. I lavori iniziarono il 1°marzo del 1934 e in soli 5 mesi terminarono con l'inaugurazione avvenuta il 29 luglio 1934. Fino al settembre del 1943 la colonia svolse regolarmente la sua funzione di colonia estiva. Nel 1939 la struttura fu anche ampliata con la realizzazione di un grande chalet a ovest adibito a infermeria, che portò la capienza complessiva dagli originari 450 a 500 posti letto. Gran parte dei giovani che arrivavano qui per il turno di villeggiatura provenivano dal centro storico di Genova, luogo notoriamnte angusto e all'epoca fortemente inquinato a causa della industrializzazione del porto. La prevenzione dalla tubercolosi tramite cure eliotropiche e attivà fisica erano il fulcro del soggiorno. La permanenza era totalmente gratuita compreso il viaggio e le attrezzature sportive.
Dalla primavera del 1944, grazie al relativo isolamento di cui gode, la colonia venne occupata dai partigiani che la trasformarono nel comando della Sesta Zona Liguria. Per la sua capienza venne anche adibita dagli stessi a campo di prigionia per militari tedeschi, appartenenti alle forze armate della Repubblica Sociale Italiana e civili sospettati di essere fascisti o collaborazionisti.
Nel dopoguerra la Colonia venne riutilizzata per il suo fine originario, sotto l'organizzazione dei Salesiani, ma dalla fine degli anni '60 fu abbandonata e colpita da svariati atti vandalici che la resero inabitabile. Negli anni '90 l'ultimo piano fu utilizzato come osservatorio astronomico, ma solo per un breve periodo.
Oggi la struttura è pericolante, conservando comunque esternamente tutte le caratteristiche architettoniche originarie.

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